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«Dopo la crisi di Dida pensavo puntasse su di me. Il portiere del dopo Buffon? Viviano del Brescia».C’è Cagliari-Napoli: per lei è partita da ex. «Sono rimasto a Napoli pochi mesi, da settembre a dicembre del 2003. Però lo ricordo come un bel periodo, quei giorni ho riso tanto, eravamo un bel gruppo: c’erano Stellone, Bonomi, Vidigal, Floro Flores»I quattro anni di Messina le hanno regalato la grande occasione: il Milan. «Anni bellissimi, a Messina. E al Milan sarò sempre grato»Mica per niente: ha un contratto coi rossoneri fino al 2010. Al Milan però c’è rimasto poco. Perché? «E dire che mi sono giocato bene le mie occasioni. Si fece male Dida, debuttai col Livorno, venni confermato col Siena. Era il Milan del dopo «Patto di Malta», stava cominciando la rincorsa. Evidentemente non li convinsi»Gli impacci di Dida: come se li spiega? «Io ci ho lavorato a fianco e posso dirlo: è un campione che ha attraversato un momento difficile. Ma credimi, in allenamento non ho mai visto un portiere lavorare così tanto»Però: Dida in balia dei suoi affanni, Kalac che non convinceva in pieno. Lei non ha mai pensato: ora puntano su di me? «Sì, l’ho pensato. Ma le cose sono andate diversamente. Io credo di aver fatto il mio dovere fino in fondo. Questa estate ho parlato con Galliani: che senso aveva restare lì a fare il marco sterzo?»(Corriere dello Sport/Goal)
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