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martedì 24 giugno 2008

Di Natale "Dalle stelle alle stalle"

Dopo un grandissimo campionato in cui aveva segnato la bellezza di 17 reti in serie A, suo record personale, che lo aveva portato in Nazionale fino a meritarsi una maglia da titolare alla prima gara ufficiale di Euro 2008, spodestando campioni del calibro di Cassano e Del Piero, l'esperienza vissuta nel torneo continentale ha di fatto strappato Totò al mondo dei sogni, riportandolo giù a forza, tirato giù per le caviglie. Quelle stesse caviglie che hanno fatto innamorare i friulani e tutti gli amanti del calcio, quelle stesse caviglie che avevano puntati addosso gli occhi molto più che indiscreti di grandi club come Inter, Roma, e anche Napoli, sua città natale nonchè squadra del cuore. Ma quelle stesse caviglie avevano anche fatto lievitare il costo del cartellino di un giocatore che a settembre compirà 31 anni, e che la dirigenza dell'Udinese ha valutato la bellezza di 12 milioni di euro, prezzo che ha fatto scappare a gambe levate tutte le possibili pretendenti, compreso il Napoli dell'oculatissimo Pierpaolo Marino, che per Totò stravede, ma che certamente non si avvicina neanche all'idea di spendere una cifra del genere per un giocatore sopra i 30. Ma il giro ineluttabile, irriguardoso e irrefrenabile della ruota della vita non risparmia proprio nessuno. Neanche Totò. Ed ecco che il sogno europeo si trasforma in incubo. Si perchè se prima del 7 giugno 12 milioni di euro potevano sembrare legittimi, oggi, all'indomani dell'eliminzazione degli azzurri dall'Europeo, condannati proprio dall'errore dal dischetto di Di Natale, la quotazione di mercato del giocatore non può che subire un brusco ridimensionamento, così come le pretese della sua società che a questo punto deve fare una scelta: capitalizzare al massimo il giocatore, arrivato in questo momento al culmine della carriera e dunque monetizzare sui 6-8 milioni di euro, o lasciarlo deprezzare un altro anno nell'Udinese dove, al di là di un altro potenziale buon campionato, si ritroverebbe ad avere 32 anni e un valore di mercato più che dimezzato. Ai posteri l'ardua sentenza, ma soprattutto alla famiglia Pozzo la scelta. La Roma è in agguato. Il Napoli, chissà.

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